Ogni euro speso per
Pompei sarebbe guadagnato molte
volte. E' chiaro che lo stato italiano avrebbe tutto l'interesse a farlo
fruttare per arricchire i propri cittadini.
La questione non sono i soldi che mancano, ma una esplicità volontà. Quanto più
diventerà un'emergenza, tanto più abbiamo bisogno di un salvatore - che
tanto meno pagherà per salvare.
Pompei crolla perché
si vuole farla crollare, per rendere accettabile di privatizzarla a
beneficio di qualcuno che può permettersela.
Pompei
potrebbe essere salvata oggi se diventasse chiaro che nessuno privato
può guadagnarci: riparazioni e ristrutturazioni, restauri e
ristorazione, biglietteria e manutenzione... solo ed esclusivamente
imprese pubbliche senza partecipazione privata.
Se un
privato può guadagnarci, lo stato può a sua volta e con i guadagni dare
lavori stabili, ridistribuendo alla comunità, non arricchendo pochi.
Sono sicuro che Pompei verrà salvata, e non come
propongo io: come altri servizi che rendono, la pratica è di venderli
per fare cassa e rinunciare ai benefici futuri. Per sempre.
Il
brutto è che intanto stiamo solo pagando gli interessi sui debiti. Intanto, prima di porsi il problema di come fare altrimenti, avremo
finito le cose da vendere. Poi si andrà a pescare dai conti degli
italiani (ci avrebbero provato anche con i bonifici dall'
estero! proposta
ritirata per adesso).
L'Europa ci dice già che
non facciamo abbastanza. Allora perché non smettere e provare altre strade, prima di aver finito tutto?